Badia di Dulzago

Badia di Dulzago (Badìa de Dulzàch in dialetto locale) è una frazione di 14 abitanti, sorge 4 km a sud-ovest del paese, sulle primi pendii delle colline moreniche della vallata del Terdoppio, al limitare della pianura risicola novarese.
La zona à ricca di acque e fontanili, caratterista forse da cui anticamente nacque la denominazione “dulcis acquae”.
Dell’antico borgo di Dulzago che sorgeva nei pressi dell’attuale Badia, citato già nel 892, successivamente nel 1013 e nel 1132, oggi non resta alcuna traccia.
La Badia (o Abbazia) fu fondata dai canonici regolari all’inizio del XII secolo come luogo di culto religioso. Nel corso del medioevo svolse importanti funzioni spirituali nei confronti degli abitanti del territorio. I canonici erano fedeli alla regola di Sant’Agostino.
Sul finire del medioevo divenne Abate commendatario Leonardo Sforza che la trasformò da comunità religiosa in importante centro agricolo. I monaci ed coloni che vi abitavano in breve tempo svolsero un’opera di bonifica del territorio circostante rendendo i terreni molti produttivi.
La Badia era organizzata come un complesso residenziale: vi era la chiesa, officiata da un parroco nominato dagli abati commendatari, la residenza dell’abate e dei canonici, le case dei mezzadri e le loro famiglie ed il cimitero, situato fuori dall’abitato.
A partire dal settecento, con l’introduzione dell’allevamento del bestiame (bovini, suini e pollame), si creò una vera e propria azienda agricola; intorno alla metà del secolo vennero costruiti nuovi edifici per accogliere i salariati, situati sul lato est della grande corte dei Pigionanti. Tra essi vi erano bifolchi, cavallari, famigli (che si occupavano rispettivamente dei buoi, dei cavalli e della stalla) i campari da badile per la manutenzione delle opere irrigue, il bracciante, il tagliaerba, il falegname ed il fabbro.
La comunità agricola era autosufficiente disponendo anche di un forno per il pane, una scuola, la ghiacciaia interrata, il lattaio e il mulino per la farina.
Durante il periodo napoleonico venne soppressa la commenda ed il complesso passò di proprietà alla famiglia francese dei Reyner.
Nel 1845 fu ceduta al conte Vitaliano Borromeo Arese. La famiglia Borromeo da 1879 cominciò a rivenderla in vari lotti ed in seguito venne ulteriormente suddivisa dalla Società Agricola Conturbia.
Cavagliano
La frazione di Cavagliano dista 4 km dal paese e vi risiedono 123 abitanti.
La chiesa di San Vito a Cavagliano, fu edificata in epoca romanica; conserva al suo interno un importante ciclo di affreschi eseguiti da un seguace di Gaudenzio Ferrari.
La chiesa, posta ai margini della frazione di Cavagliano, in passato ebbe verosimilmente il ruolo di parrocchiale; oggi funge da chiesa cimiteriale. L’origine della chiesa è molto antica: viene citata per la prima volta nel 1193 in un atto di vendita ai monaci di un piccolo cenobio che gestiva la chiesa.

Cascine

Sul territorio di Bellinzago Novarese sono presenti anche le seguenti cascine:

  • Bagnascin
  • Ballarate
  • Bellaria
  • Bertinella
  • Betlemme
  • Bettola
  • Boglia
  • Calgarolo
  • Cascinone Provasin
  • Cesarina
  • Foglina
  • Gavinelli
  • Mulino Vecchio Pasquali
  • Porcella
  • Prandi (ruderi)
  • Rossini
  • Salsa
  • Valpensa
  • Vandoni